E’
bello, Signore, vivere con Te
La liberazione dalla schiavitù d’Egitto è per Israele la premessa, una condizione di partenza per affrontare l’Alleanza, immensa, stipulata sul monte Sìnai, nel deserto. Il ‘codice dell’Alleanza’ è al centro del libro dell’ Esodo, documento di una grande antichità.
Il Signore parla al cuore del suo popolo, come una persona che ti è
accanto: “Non maltratterai lo straniero e
non lo opprimerai: voi avete conosciuto la condizione – l’anima – di chi è
straniero, perché stranieri foste in terra d’Egitto”.
La difesa dell’orfano e della vedova, di chi è debole, è un compito che
il Signore stesso si assume, di persona.
“Se presterai denaro al mio popolo,
al povero che è con te, non mettere su di lui interesse”. La legge è
assoluta, senza eccezioni: l’interesse è un ‘morso’, l’appropriarsi di ciò che
è di altri.
“Se prenderai come pegno il
mantello del tuo compagno, lo restituirai a lui al calar del sole”, perché
è la sua coperta per la notte. Sarebbe come prendere in pegno la vita.
“Quando incontrerai il bue del tuo
nemico o il suo asino dispersi, glieli dovrai riportare”. La delicatezza di
queste prescrizioni colpisce e commuove.
“Io sono compassionevole”, dice
il Signore; Egli si offre a noi come modello di compassione (Esodo 22,20-26;
23,4-9).
Gli avversari di Gesù gli tendono un ultimo tranello:
“Maestro, nella Legge, qual è il
grande comandamento?” Era questo un argomento controverso e scottante. Gesù
riconduce Israele alla sua splendida unicità e ricchezza: l’amore del prossimo
è l’altro lato dell’amore di Dio, le due facce della stessa medaglia; come i
raggi della ruota, avvicinandosi l’uno all’altro, vanno verso il Centro e
andando verso il Centro ci si avvicina sempre più l’uno all’altro. L’amore è
indivisibile, come è indivisibile la vita: l’amore è indivisibile dalla vita.
Si tratta di un unico comandamento che proviene da una sola medesima
esperienza: il Signore presente in voi. Ti
amo, Signore, mia forza,
Signore, mia
roccia, mia fortezza, mio liberatore, Dio mio, mia rupe in cui mi rifugio, mio
scudo, mia potente salvezza, mio riparo.
Ti amo, Signore: è lo stesso verbo (raham)
che indica nel libro della Genesi la tenerezza, il commuoversi di Giuseppe
davanti al fratello più piccolo, Beniamino, quando lo rivede in Egitto dopo
mille peripezie; e piange (43,30).
L’ebreo può dire addio: ho tenerezza per te, ti amo. L’uomo è chiamato ad
aver misericordia, tenerezza, per il suo Signore.
Sì, io sono la lampada e tu, Signore, sei la luce,
“se voi custodite la mia luce, Io
custodirò la vostra”.
”La tua umiltà, o Dio, mi fa fatto
crescere, la tua condiscendenza mi ha reso grande (Salmo 17/18, di David).
BUDOIA
MERCOLEDI’- 1 Novembre –TUTTI I SANTI
9,45 - S. Messa per i fedeli defunti
11,00 – Def. benefattori parrocchia,
Luigia, Giovanni e deff. Dedor Suela,
Lucia, Agostino e Angelo Varnier
Pro chiesa: NN € 10.
18,00 – Anniversario Bocus Valentino - Ianna Ofelia
15,00 – IN CIMITERO:
Def.ti Ianna Gino, Bocus Tea in Ianna,
Sinesi Antonio, Ianna Paolo
17,00 – IN CHIESA: Def.ti Zambon Valentino,
Bocus Guerrino e genitori, Poletti Marco
20,30 – INCONTRO MARIANO
18,00 – Def.ti Ianna Alfredo, Angela e Chiara,
Def.ti Comi Marco, Tagliabue Rosy
Def. Cautero Jacopo, ordinata da nonni
Pro chiesa:
In memoria di Remo e Regina Zambon,
9,45 – CIMITERO: S. Messa e Benedizione tombe
Si ricordano i defunti Carniel don Nillo e Lido
17.00 Santa Messa Def.ti Carniel Antonio e
In occasione del Battesimo di Alice Adore,
La cerimonia si terrà in Piazza a Budoia
VENERDI’ 3 Novembre alle ore 11,15