venerdì 5 luglio 2024

Domenica, 7 luglio - Anno 14 num. 32 - XIV del Tempo Ordinario (B)

  

 



Come l’arcobaleno in un giorno di pioggia

L’attività del profeta Ezechiele si colloca nel periodo più critico dell’esilio babilonese, nei due decenni dopo la prima deportazione (597 a.C.). Figlio del sacerdote Buzi, appartenente alla nobiltà sacerdotale di Gerusalemme, Ezechiele si trova tra i deportati presso il fiume Eufrate. Ha circa trent’anni. Il suo nome significa ‘Dio ti rende forte’. Anche la moglie è con lui, la delizia dei suoi occhi.

Dopo quattro anni di silenzio, inaspettatamente i cieli si aprirono e fu su di lui la mano del Signore. L’aspetto della gloria del Signore era simile a quello dell’ arco-baleno, sulle nubi, in un giorno di pioggia.

La Presenza di Dio si rivela in terra straniera: il Signore ha voluto legarsi ad un popolo, dovunque sia, per amore: perciò lo raggiunge dov’è, in esilio, a Babilonia.

Mi disse: “Figlio d’uomo, io ti mando ad una genìa di ribelli, figli testardi e dal cuore indurito. Ascoltino o non ascoltino, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro”

Ezechiele è diverso dagli altri profeti: la gloria di Dio non era mai stata vista così vicina, un’entità rigogliosa, traboccante di vita.

Da Cafarnao Gesù decide di tornare a Nazaret, da dove era partito. I suoi discepoli sono con lui. Ma quando lo sentono parlare nella sinagoga, quelli di Nazaret provano disprezzo per lui, il falegname, il figlio di Maria. Gesù viene considerato un ostacolo. “Malgrado sappia che nessun profeta è bene accetto in patria, tuttavia la chiusura del cuore della sua gente rimane per Lui oscura, impenetrabile. Mentre noi cerchiamo sempre altri segni, altri prodigi, non ci accorgiamo che il vero segno è lui, Gesù: Dio fatto uomo. E’ lui il più grande miracolo dell’universo: tutto l’amore di Dio racchiuso in un cuore umano, in un volto d’uomo” Gesù e i discepoli devono andarsene altrove.

Salmo 122/123. Canto di pellegrinaggio. Sollevo i miei occhi verso di Te, che abiti i cieli. Come gli occhi di servi alla mano dei padroni, come gli occhi di una serva al cenno della sua padrona, così i miei occhi verso il Signore nostro Dio, finché abbia per noi tenerezza.

C’è un crescere graduale di fiducia fino al finché che segna la svolta, l’incontro tra il nostro sguardo e il Suo.

La nostra sconfitta darebbe una Sua sconfitta. Ci è apparso, o Dio, il tuo amore dentro il tuo tempio.

Nella seconda parte, conclusiva, del secondo messaggio ai Corinti, S. Paolo non teme di far conoscere le sue debolezze: Mi fu data una spina, in modo che io non diventi superbo (12,7-10). Quella spina potrebbe essere il rifiuto da parte dei suoi connazionali ebrei, di cui parla esplicitamente nella Lettera ai Romani: Ho una grande tristezza e il mio cuore soffre intensamente, notte e giorno. Arriverei quasi a chiedere, perfino, di essere separato dal Signore Gesù, a vantaggio di quei miei fratelli (9,2). Ed Egli mi disse: “Provvede a sufficienza per te questo mio grande amore”. Sì, quando sono debole, allora sono potente.


BUDOIA

MERCOLEDI’  10  Luglio

9,30 Santa Messa

DOMENICA  14 LUGLIO – XV Tempo Ordinario

11,00 Santa Messa per la Comunità

Offerte – Pro chiesa, in memoria di Claudio

                Piovesan € 100 da famiglia

Offerte pro carità del Papa    €  150

                   

 DARDAGO

 

MARTEDI  9  Luglio

18,00  Trigesimo Ianna Giuseppe Tavan

 SABATO 13 LUGLIO – XV Tempo Ordinario

18,00  Trigesimo Ermacora Pier Luigi

 

Offerte pro  chiesa:

In memoria di Carlon Sergio € 40, NN € 40


SANTA LUCIA

DOMENICA  14 Luglio

9,45  Def.ti famiglia Soliman e Rampin

         Def. Gislon Paolo

Offerte pro  chiesa: NN € 50.


 AVVISI  COMUNI

 

ADORAZIONE  EUCARISTRICA

 Chiesa della Madonna della Salute - POLCENIGO

Ogni Giovedì  dalle 8 alle 18,30

Ogni Venerdì  dalle 8 alle 15,00

(Per Info 320 9080243)