Al tempo dell’uscita dall’Egitto, Giosué era un ragazzo. Mosé lo chiamò Yehosuà, ‘il Signore è salvezza’. Quando il Signore parlava a Mosé a faccia a faccia, nella tenda fuori dall’accampamento, Giosué non si allontanava mai dalla tenda.
Nel momento
in cui Giosué prese il comando del popolo per attraversare il fiume Giordano,
il Signore gli disse: “Tutti sapranno che come sono stato con Mosé, così sarò
con te”.
Infine,
vecchio, dopo aver preso possesso della terra, Giosué radunò tutte le tribù
d’Israele a Sichem, luogo sacro al centro della Palestina. E parlò al popolo:
“Voi sapete
che nessuna delle buone parole che il Signore ha detto è andata a vuoto. Questa
buona terra vi è stata data dal Signore, città che non avete costruito, vigne e
oliveti che non avete piantato. Rimanete uniti al Signore vostro Dio, come
avete fatto finora, amando il Signore vostro Dio, sapendo che Egli è un Dio
geloso”.
Il popolo
rispose a Giosué: “Noi serviremo il Signore nostro Dio e ascolteremo la sua
voce
Gesù,
Jeshuàh, è una forma aramaica abbreviata di Giosué.
L’insegnamento
sul pane di vita aveva creato scompiglio non solo tra i giudei militanti ma
anche tra i discepoli che Gesù raccoglieva sia in Giudea che in Galilea: “E’ un
parlare difficile, questo! Chi può essere in grado di ascoltarlo?” dissero
molti di loro.
Credere in
Gesù non è una costrizione ma un dono che il Padre fa a Gesù: “Quanto il Padre mi ha
dato, è più grande di tutto”. E’ lo Spirito che ci fa vivere vicino a Gesù,
comporta una scelta fatta di simpatia. Seguire Gesù riempie il cuore di gioia.
L’allontanamento
di molti discepoli fece sì che si consolidasse ancor di più il gruppo dei
dodici, che si era venuto costituendo attorno a Gesù: “Da chi andremo, Signore?
Solo tu doni una vita che dura per sempre!” (Giovanni 6,60-7,1).
Come Gesù
fu il grande ospite alle nozze di Cana, così lo è nella
esortazione
ai coniugi, nella parte conclusiva della Lettera agli Efesini (5,22-32). In
quella gemma di natura che è il matrimonio, l’uomo appare come il centro vitale
della donna.
L’essere
sottomesso è una delle prerogative della vita del cristiano: Siate sottomessi
gli uni agli altri per un riguardo all’Eletto Gesù, mite e umile di cuore.
Lo dirà con
forza anche S. Francesco: “I frati siano soggetti ad ogni umana creatura per
amor di Dio”.
Gli uomini
sono tenuti ad amare le loro rispettive donne come il proprio corpo: chi ama la
propria donna ama sé stesso.
‘Per questo
l’uomo abbandonerà il padre e la madre e si unirà strettamente alla sua donna e
questi due diverranno un solo essere’. Il Figlio di Dio, in forza del grande
disegno d’amore, abbandona l’incolumità della rocca paterna, la protezione del
Padre, e si getta nell’avventura umana per cercare l’umanità
riscattata
e unirsi strettamente a lei: è la sublime realtà, l’unione tra il Signore Gesù
e la Chiesa di cui l’unità coniugale è simbolo, specchio e immagine.
“Continua
ad amarmi così, ho bisogno di molto amore per vivere. E’ per questo che Dio ha
posto vicino a me la tua meravigliosa tenerezza. E vicino a chi avrei
potuto
vivere se non accanto a te?” (Raissa Maritain al marito).
BUDOIA
9,30 Santa
Messa
Def.
Signora Osvaldo
DOMENICA 1
SETTEMBRE XXII Tempo Ordinario
11,00 Def.ti Gislon Elio e Santarossa
Teresa
Off. Pro chiesa in Mem. Angelin Maria
Teresa
da famiglia, € 200
DARDAGO
MARTEDI 27 Agosto
18,00 Def.ti Ianna Angelo, Vincenza e Gioconda
18,00 Def.ti Ianna
Ettore, Della Giustina Cesira
Def.ti Moreschi Lorenzo, Mariotti Lucia, Signorini Michele
Def.ti Bocus Guerrino e famigliari
Offerte: Pro chiesa NN € 40
SANTA LUCIA
GIOVEDI’ 29 Agosto
18,00 Santa Messa intenzioni di don Lelio
DOMENICA 1 Settembre XXII Tempo Ordinario
11,00 Def.ti Pastorutti Claudia e Lorenzo, Soldà Bruna
AVVISI COMUNI
ADORAZIONE EUCARISTICA
ORARIO PER IL TUTTO IL MESE DI AGOSTO
Chiesa della Madonna della Salute - POLCENIGO
Ogni Giovedì dalle 8 alle 18,30
(Per Info 320
9080243)