venerdì 13 novembre 2020

Domenica, 15 novembre 2020. Anno 10 n. 51 - XXXIII del Tempo Ordinario (A)

 


I sacchi d'oro*
 
L'antifona d'ingresso è presa dalla lettera che il profeta Geremia da Gerusalemme invia agli ebrei esiliati a Babilonia. Li invita a cercare la pace, il benessere del paese in cui il Signore li ha esiliati “perché dalla sua pace dipende la vostra pace”; a costruire case e abitarle, a sposarsi e mettere al mondo figli, a piantare orti e a raccoglierne i frutti. Li esorta a “ritornare al Signore con tutto il cuore”, a riprendere a cantare i canti del Signore in terra straniera, nell'attesa che il loro Dio venga a liberarli, e lo farà prima del previsto:
Vi visiterò e realizzerò per voi
la mia buona promessa di ricondurvi in questo luogo,
nella vostra terra”.
La prima lettura parla di una donna operosa, simbolo della saggezza. La sua generosità è pari al suo impegno, “assai superiore alle perle è il suo valore” (Proverbi 31).
 
Sul monte degli olivi, sentendo imminente la Passione, Gesù parla ai discepoli in parabole (Matteo 25,14-30). Un ricco possidente, dovendo partire per un lungo viaggio, affida i suoi beni ai collaboratori più fidati. Al suo ritorno “dopo un lungo periodo di tempo”, due dei servi gli restituiscono il doppio. Il terzo gli restituisce solo il sacco d'oro che aveva ricevuto in consegna: “Ho avuto paura perché sei un uomo duro e sono andato a nascondere il tuo sacco d'oro sotto terra”. Questo servo è quello che ha faticato di più.
Gesù teme che i suoi discepoli, rimasti soli, dimentichino le cose più preziose che ha loro rivelato, ricadano nella logica di un Dio che fa paura – come fu la tentazione di Adamo all'inizio (“Ho avuto paura perché sono nudo e mi sono nascosto”, Genesi 3,10), la stessa degli scribi e dei farisei -: è il centro della parabola. “Nell'amore non c'è paura; anzi il vero amore allontana la paura”.
Le richieste di Gesù sono esigenti, come lo è l'amore: “Se vuoi bene a qualcuno, chiedigli qualcosa in cambio”.. “Il Signore sembra chiedere l'impossibile, però ti devi fidare e questo impossibile lo devi fare, e allora diventa possibile, possibilissimo nella Tua Vita, di quella possibilità miracolosa che fa che ti trovi il doppio di quello che ti ha dato”.
Io non temo più Dio, lo amo” (S. Antonio abate in un' icona di S. Giorgio dei Greci a Venezia).
           
San Paolo conclude il suo primo messaggio ai cristiani di Tessalonica rassicurandoli riguardo alla venuta del Signore: “Ma voi, fratelli, appartenete alla luce, appartenete al giorno. Dio non ci ha destinati a sperimentare uno sconvolgimento ma ad essere sua proprietà riservata, tenuta in serbo”. Il nostro Dio viene per colmare tutto di splendore, anche la primula trapiantata a primavera e dimenticata, che ora è fiorita, sotto il fico del mio cortile, in questa piccola estate di S. Martino. “Guardate che nessuno renda male per male ad alcuno, ma sempre insistete nel cercare ciò che è bello, tra di voi e verso tutti ...
Salutate tutti i fratelli con un bacio da privilegiati” (I Lettera ai Tessalonicesi 5).
 
*(Commento del diac. Silvano Scarpat)


Sante Messe dal 16 al 22  novembre


A  BUDOIA
 
MERCOLEDÌ
9,30 – Def.ta Alfier Assunta ord. figli
 
DOMENICA – XXXIV del Tempo Ord. - Cristo Re
11,00  Trigesimo Rui Fortunato ord. famiglia
 
OFFERTE:  Pro Chiesa, in mem. di Panizzut Giampiero € 180,
                      NN  € 40. Pro Oratorio, NN € 20.


A  DARDAGO
 
MARTEDÌ 
17,00 –  Def.ti  Zambon Angelo e Busetti Attilia
 
SABATO – XXXIV del Tempo Ord. - Cristo Re
18,00 –  D.to  Bastianello Marino
 
DOMENICA – XXXIV del Tempo Ord. - Cristo Re
11,00 –  Def.ti Zambon Giovanni Rosit, Bastianello Luigia
 
OFFERTE: In mem. di Ardemagni Barbara €30,  NN €30
 
 

A  SANTA LUCIA 

DOMENICA –  XXXIV del Tempo Ord. - Cristo Re

10,00 –  Def.to  Fort Francesco, Def.ti di Angelin Angela.
                                                 
AVVISI

Martedì, 16 novembre alle ore 20.30, presso l’Oratorio di Aviano 
si terrà un incontro sul “nuovo Messale” rivolto a tutti gli operatori di “pastorale”.

 

 



 

venerdì 6 novembre 2020

Domenica, 8 novembre 2020. Anno 10 n. 50 - XXXII del Tempo Ordinario (A)

 

Le ragazzine avvedute *
 
Il primo grande discorso di Gesù, sulle colline della Galilea, (Matteo 5-7) inizia con un annuncio gioioso, “le beatitudini”; l’ultimo (Matteo 23-25) ha inizio nel tempio con un avvertimento pressante – un grido – di Gesù alle autorità e alle guide religiose d’Israele: “guai a voi, scribi e farisei ipocriti”, ripetuto sette volte.
Poi Gesù abbandona il tempio e raduna il piccolo gruppo dei discepoli sul monte degli Olivi, di fronte alla città santa, ad est. Li incoraggia e li invita alla vigilanza, anche con alcune parabole.
Parla ancora di una festa di nozze, un matrimonio di lusso (Matteo 25,1-13): sono presenti anche dieci damigelle d’onore, con le fiaccole, per accogliere lo sposo nella notte. Lo sposo tarda e le ragazzine si addormentano. Quando a notte fonda arriva lo sposo, solo cinque possono andargli incontro con le fiaccole accese e partecipare alla festa, quelle avvedute, che avevano portato con sé anche una provvista d’olio.
Le altre ragazzine, quelle imprevidenti, rappresentano le autorità religiose, i sapienti (Matteo 23), che non hanno capito la lentezza, la grandezza d’animo del loro Dio “che ha pazienza verso di noi perché non vuole che alcuno si perda” (II lettera di Pietro 3,9). Gesù, il Figlio, si è fermato ad ascoltare, consolare, guarire, ha trascorso notti in preghiera, si è fermato in casa di amici, è andato a cercare la pecorella che si era perduta.
(“E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante”.
E’ il tempo che ho perduto per la mia rosa…”, sussurrò il piccolo principe per ricordarselo).
I grandi non l’hanno capito.
Lo sposo viene “a metà della notte”, come nella prima Pasqua dell’uscita dall’Egitto, quando tutte le speranze sembravano ormai spente.
La parabola termina con un invito alla vigilanza: “State svegli!”, dice Gesù ai discepoli. “Rimanete qui e state svegli, fatemi compagnia” (Matteo 26,38), ripeterà ai suoi nell’imminenza della passione. “Dio, che davvero non ebbe riguardo nemmeno per il suo proprio figlio e per il vantaggio di tutti noi lo consegnò al suo destino, sicuramente ci donerà per amore insieme con lui anche tutte le cose” (Lettera ai Romani 8, 32).
           
Allo stesso modo S. Paolo rassicura anche la giovane comunità di Tessalonica che ha fondato e poi in fretta abbandonato. Essi hanno in Gesù una fede così viva che stentano ad accettare che chi crede in Lui possa morire. Paolo scrive per rassicurarli: non c’è vera morte per chi si affida a Gesù; Egli verrà, gli andremo incontro insieme, sia quelli che sono morti sia noi che saremo ancora in vita. Il Signore viene sempre e solo per dare Vita. “E staremo sempre in compagnia del Signore” (I Lettera ai Tessalonicesi 4,13-18). La cosa che più conta è stare con Lui.
Dio grande e misericordioso allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te
perché, nella serenità del corpo e dello spirito, possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio” (Colletta).
 
*(Commento del diac. Silvano Scarpat)

Sante Messe dal 9 al 15  novembre


A  BUDOIA
 
MERCOLEDÌ
9,30 Santa Messa
 
DOMENICA – XXXIII del Tempo Ordinario
11,00  Asssociate Def.te del Rosario perpetuo.
D.ti Angelin Giuseppe, Lea e Giovanni
D.ti Carlon Attilio, Onelia e Antonio
 
OFFERTE: In mem. di Burigana Amelia €40


A  DARDAGO
 
MARTEDÌ 
17,00 –  Santa Messa
   
MERCOLEDÌ
15,00 Santa Messa – Chiesetta di San Martino
Def. Zambon Marco (Tunio) ord. dai Coscritti 1950
 
SABATO – XXXIII del Tempo Ordinario
18,00 –  D.ti  Vettor Ovidio, Busetti Santina  e Zambon Achille.
 
DOMENICA – XXXIII del Tempo Ordinario
11,00   Def. Busnelli Carlo

OFFERTE: Janna Maria in Sinesi € 110, NN €20, NN €30
 
A  SANTA LUCIA 

DOMENICA – XXXIII del Tempo Ordinario
10,00 –  Def.ti  Zamattio Lea ord. da Anita, PierAntonio Galiano e Vettor Elisa


 AVVISI

 Mercoledi 11 novembre: San Martino 

Nella chiesetta dedicata al Santo si celebra la Santa Messa alle ore 15,00






 

venerdì 30 ottobre 2020

Domenica, 1 novembre 2020. Anno 10 n. 49 - Tutti i Santi

 

Santi della terra

Una splendida icona custodita nel Museo di San Giorgio dei Greci a Venezia raffigura San Giovanni l'evangelista che ha appena finito di scrivere l'apocalisse ed inizia la dettatura del Vangelo, nell'isola di Patmos verso l'anno 70. Gerusalemme era assediata dagli eserciti romani; Giovanni scrive una profezia di consolazione. Mentre scrive, giunge la notizia che la città santa è stata presa e la menorah, il candelabro d'oro a sette braccia portato a Roma come trofeo. Giovanni invia lo scritto a sette chiese dell'Asia minore, cominciando da Efeso: sono esse la nuova menorah, vivente.


Ma c'è anche un Israele fedele, “i centoquarantaquattromila segnati provenienti da ogni tribù dei figli di Israele”, le dodici porte, come perle preziose, per entrare nella Gerusalemme quella nuova.
“E poi vidi una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare”: Giovanni profetizza ciò che poi è avvenuto, che i cristiani avrebbero raggiunto ogni angolo della terra, i discepoli dell'Agnello, quelli che hanno origine “dalla tribolazione quella grande” che è la morte di Gesù. La nostra preghiera sale incessante, giorno e notte, in ogni lingua al Dio vivente.
L'Agnello – un agnellino, che è la primizia e la felicità del gregge – è loro pastore e li guida alla sorgente viva delle acque” la santa Trinità. Dio con un gesto tenerissimo, come fa una mamma con i propri bambini, asciuga ogni lacrima dai nostri occhi (Apocalisse 7,1-17).

Il Vangelo (Matteo 5,1-12) ci riporta ai promettenti inizi della predicazione di Gesù in Galilea. Le folle lo cercano portando con sé malati di ogni tipo, i discepoli gli sono vicini: Gesù, sulla montagna, li istruisce. Per ognuno traccia un percorso, partendo da situazioni e livelli diversi. C'è chi soffre e chi è assillato dalla perfezione; chi ha un animo mite, chi sa aver compassione, chi procura la pace, chi viene osteggiato perché tende ad un ideale sublime. Ci sono quelli che hanno il cuore libero e quelli che lo Spirito fa essere poveri: “appartiene ad essi il regno del cielo infinito”. Per ciascuno, già fin d'ora, c'è la possibilità di una vita felice. Poi guardando negli occhi i discepoli Gesù è preso dall'emozione: “Se un giorno per causa mia avrete da soffrire, felici voi!”.
 
“Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre, così che ricevemmo il nome di figli di Dio, e lo siamo realmente”, scrive ancora Giovanni. Viviamo nell'attesa dell'apparire del volto di Gesù e questa speranza in Lui è come un fuoco che ci illumina e riscalda (Prima lettera di Giovanni 3,1-3).
Era tradizione trascorrere la sera del primo novembre in famiglia, vicino alla stufa della cucina con le castagne arrostite e il vino nuovo, mentre le campane suonavano tutta la notte invitando alla preghiera e alla speranza per tutti; ed eravamo certi – e lo siamo – che il Signore tra quei “beati” del Vangelo, santi sulla terra, aveva tenuto presenti anche noi.
 
(Commento del diac. Silvano Scarpat)


Sante Messe dal 2 all’8  novembre

A  BUDOIA
 
LUNEDI – COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI
11,00 – In chiesa: Santa Messa
 
MERCOLEDÌ
9,30 Santa Messa
 
DOMENICA – XXXII del Tempo Ordinario
11,00  Def.ti Carlon Ferdinando, Signora Giovanni Battista
                        Marcolin Alessandro


A  DARDAGO
 
LUNEDI – COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI
18,00 – In chiesa: Santa Messa. Per i defunti della Pieve
                               Def. Poletti Marco
MARTEDÌ 
17,00 –  Santa Messa
   
 SABATO – XXXII del Tempo Ordinario
18,00 –  Def.ti Zambon Giovanni, Claudia, Maria
 
DOMENICA – XXXII del Tempo Ordinario
11,00   Def. Zambon Sergio Momoleti (Benefattore)
 

 
A  SANTA LUCIA 
 
LUNEDI – COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI
10,00 – In chiesa: Santa Messa
               Def.ti Carniel don Nilo ord. sorella Elena
                       Bragaggia Antonia
 
DOMENICA – XXXII del Tempo Ordinario
10,00   Def.ti don Elio Besa   (Anniv.) – Carli Enrico
                        Busetti Angela  (Anniv.)









venerdì 23 ottobre 2020

Domenica, 25 ottobre 2020. Anno 10 n. 48 - XXX del Tempo Ordinario (A)

 


GESU' PELLEGRINO D'AMORE
 
Dal libro dell'Esodo, un frammento del Codice del Patto stabilito sul monte Sinai, una delle parti più antiche, a protezione delle persone in difficoltà, dice:
“Non devi molestare e opprimere uno straniero, perché voi stessi foste stranieri in terra d'Egitto.
Nessuna vedova e orfano affliggerete...
Se presterai denaro a un povero che sta con te non ti comporterai con lui da usuraio: non chiedergli nessun interesse.
Se prendi in pegno il mantello del tuo compagno, al calar del sole lo restituirai a lui, perché quella è la sua sola coperta, la protezione per il suo corpo: con che cosa si coprirebbe per la notte?
E se egli griderà verso di me, Io lo ascolterò - dice il Signore - , perché Io sono compassionevole
 
L'inizio del salmo, travolgente (Salmo 17, al maestro dei cantori / di David, servo del Signore), ci dice su chi possiamo contare:
Ti amai, Signore, mia forza,  Signore, mia fortezza, mio Salvatore, mia rupe
lì mi rifugio - mio scudo, mia potente salvezza  e mia difesa […]
Il Signore vuole bene al suo eletto a David e alla sua discendenza per sempre”.
           
Nel tempio continua l'interrogatorio di Gesù da parte, questa volta, di un maestro della Legge, del gruppo dei farisei. Forse considerano Gesù un anarchico che vuol demolire la legge di Mosé. “Maestro, fra le cose che comanda la legge qual è la più grande?” Gesù li sorprende ancora, passando dalla legge all'amore: “Amerai il Signore tuo Dio” con tutte le tue forze “e amerai il tuo vicino come ami te stesso”.
E poi, a conclusione del dibattito, è Gesù a prendere l'iniziativa e rivolge ai Farisei una domanda riguardo al Messia che attendono: “Come può essere figlio di David se il re David lo chiama Signore?” In modo velato, è la grande rivelazione: Dio ci chiede di amarlo e perché sia più facile si è fatto bambino, poi umile e pellegrino sulle strade degli uomini. Ci chiede non tanto di servirlo ma di amarlo, di volergli bene: parte tutto da qui.
 
Tessalonica è una bella città di mare (oggi Salonicco, città greca, porto di una certa importanza), sul mar Egeo, lungo la via Egnazia. San Paolo vi ha fondato una comunità di cui va fiero, la gran parte non ebrei “e non poche donne della nobiltà”, subito “accusati di andar contro le leggi dell'imperatore, perché affermano che c'è un altro re, Gesù” (Atti degli Apostoli 17), “divenuti modello per tutti i credenti della Macedonia e dell'Acaia.”Essi vivono nell'attesa del Signore (“non si è mai soli quando si è in attesa di qualcuno”, si sistema la cucina e si mettono i fiori sulla tavola) e sono per Paolo di grande consolazione: “Ora che Timoteo è tornato da noi – a Corinto – per incarico vostro a darci la bella notizia della fede e dell'amore vostro, e che serbate sempre di noi un caro ricordo desiderando tanto di vederci (proprio come noi a riguardo vostro!), per questo, fratelli, siete stati il nostro conforto!” (I Tessalonicesi 1,5 – 3,13).
 
(Commento alle Letture del diac. Silvano Scarpat)

Sante Messe dal 26 ottobre al 1° novembre

A  BUDOIA
 
MERCOLEDÌ
9,30 Def. Rui Fortunato
 
DOMENICA – TUTTI I SANTI
11,00  D.ti Carlon – Angelin  e  Dedor
15,00 –  In Cimitero funzione religiosa per i Defunti
18,00 –  In Chiesa S. Rosario in suffragio  di tutti i defunti

OFFERTE: In mem. di Zambon Spader Rita  € 150.
                     In mem. di Rui Fortunato € 200 – NN. € 10.

A  DARDAGO
 
MARTEDÌ 
17,00 –  D.ti Fam. Bocus Friz
   
 SABATO – Tutti i Santi
18,00 –  Def. Bocus Luciano - D.ti Famiglia Ianna Ciampaner
 
DOMENICA – Tutti i Santi
11,00   D.ti  Bocus Valentino e Ofelia – Def. Moreschi Lorenzo
15,00 –  In Cimitero funzione religiosa per i Defunti

OFFERTE: I genitori dei bambini della I Comunione € 230.
                     NN. € 10, Offerte in occasione visita infermi € 40
 
SANTA LUCIA
 
DOMENICA – Tutti i Santi
10,00   D.ti  fam. Trevisanut  - Def. Carniel di Nilo
              ord. sorella Elena.
14,00 –  In Cimitero funzione religiosa per i Defunti
 
OFFERTE: Battesimo  di Aiace Beltramello  € 100.


AVVISI COMUNI
 
RITORNA L’ORA SOLARE
Con l’ora solare, da questa settimana, le Ss. Messe pomeridiane tranne quella prefestiva del sabato, saranno anticipate alle ore 17.
 
 
CELEBRAZIONE DEI SANTI E DEI MORTI
 
 Le celebrazioni avranno il seguente programma:
 
SABATO 31 OTTOBRE
Ore 18 S. Messa prefestiva a Dardago
 
DOMENICA I NOVEMBRE – TUTTI I SANTI
Ore 10 S. Messa a Santa Lucia
Ore 11 S. Messa a Budoia e a Dardago
Ore 14 Funzione in Cimitero a Santa Lucia
Ore 15 Funzione in Cimitero a Budoia e a Dardago
Ore 18 S. Rosario in suffragio di tutti i defunti in chiesa a Budoia
 
LUNEDI 2 NOVEMBRE – COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI
Ore 10 S. Messa a Santa Lucia
Ore 11 S. Messa a Budoia
Ore 18 S. Messa a Dardago
 
  
INDULGENZA PLENARIA

Dal 1 novembre a mezzogiorno fino a tutto il 2 Novembre è possibile acquistare l’indulgenza plenaria applicabile anche a un defunto visitando la Chiesa o il Cimitero e recitando un Padre Nostro e il Credo e una preghiera secondo le intenzioni del Papa. Occorre fare la Comunione e, se necessario, confessarsi almeno entro gli otto giorni.

venerdì 16 ottobre 2020

Domenica, 18 ottobre 2020. Anno 10 n. 47 - XXIX del Tempo Ordinario (A)

 


Paolo, Silvano e Timoteo

 Dal profondo dell'esilio di Babilonia uno sconosciuto, discepolo forse del profeta Geremia, trova il coraggio di proclamare che il Signore a liberare il suo popolo sta per mandare un re straniero, cosa mai udita prima di allora.
Dico a Gerusalemme: Sarai abitata
e alle città di Giuda: Sarete riedificate e ne restaurerò le rovine.
Io dico a Ciro: mio pastore, ed egli eseguirà i miei desideri.
Dirò a Gerusalemme: Sarai ricostruita
e al mio santuario: Sarai riedificato dalle fondamenta.
Ciro, il mio eletto, Io l'ho preso per la mano destra,
Io ti ho chiamato per nome,
ti ho dato un incarico sebbene tu non mi conosca.
Io sono il Signore e non ce n'è un altro” (Isaia 44,24 – 45,7).
Il Signore  ha ascoltato le grida  degli esiliati e ha scelto per liberarli Ciro re di Persia, figlio di Cambise della stirpe degli Achemenidi, uno straniero. Fu qualcosa di inaudito per gli Ebrei e ci orienta alla comprensione del Vangelo. Contro Gesù si alleano farisei ed erodiani. “I farisei erano nazionalisti mentre alla corte di Erode si parlava la lingua di Roma e si vestiva alla romana”. Gli chiedono: è lecito o no pagare il tributo all'imperatore?” Si trattava di un'imposta personale, particolarmente odiosa per gli ebrei. “Per Gesù la maggior oppressione non era quella di Roma, ma quella delle caste religiose ebraiche. Le tasse sono una questione marginale: dovevano attaccare il sistema imperialista dando a Dio ciò che era di Dio, perché Dio significa liberazione...Dio è qualcosa di diverso
Anche per la ragazzina del Cantico il denaro è poca cosa: “Tienti i tuoi mille sicli, Salomone!” (Cantico dei Cantici 8,12). “Restituite all'imperatore ciò che riguarda l'imperatore, e ciò che riguarda Iddio, restituitelo a Dio”, è la risposta di Gesù. Come avviene quasi sempre, l'accento è sulla seconda parte: Dio viene prima dell'imperatore, senza confronto “Fate il vostro dovere verso Dio, prima di tutto, che significa accogliere Gesù come Messia, il Figlio amato” .
            
San Paolo, conquistato da Gesù, scrive ai cristiani di Tessalonica il suo primo messaggio che è “come un mandorlo in fiore, un soffio di adolescenza e di primavera pieno di fermenti e di entusiasmi e soprattutto – cosa meravigliosa – di spensieratezza”.
“Paolo, Silvano, Timoteo”, è l'inizio dell'epistolario più letto e amato, e tre piccole parole: dei Tessalonicesi Paolo ricorda con gratitudine e grande affetto “l'attuazione della fede, la pena dell'amore, il coraggio della speranza”. L'amore sta al centro – una pena che non è una pena – tra la fede – l'incontro con Gesù: le azioni del cristiano sono il frutto e la conseguenza non di una legge ma della fede e della preghiera – e la speranza, che prolunga l'incontro e i suoi effetti all'infinito (San Paolo – messaggi ai cristiani di Tessalonica e di Corinto, traduzione e commento di Giuseppe Sandri). E per chi non ha il dono della fede, c'è oggi una 'profezia straniera', come fu Ciro re di Persia che possa avvivare e sorreggere amore e speranza? Forse è “la custodia del creato”, la passione per guarire le ferite della terra, una via buona della legge del cuore, che ci avvicina e, chissà, potrebbe farci incontrare.
 
(Commento alle Letture del diac. Silvano Scarpat)

Sante Messe dal 19  al 25 ottobre


A  BUDOIA
 
MERCOLEDÌ
9,30 Def. Carlon Adriano
 
DOMENICA – XXX del Tempo Ordinario
11,00  Def. Zambon Rita in Spader (Trigesimo)
                       Carlon Valentino (Anniversario)
 
OFFERTE: Carlon Rosi € 40


A  DARDAGO
 
MARTEDÌ 
18,00 –  Santa Messa
              
 SABATO – XXX del Tempo Ordinario
18,00 –  D.ti  Marson Emanuele, Amabile e Paolo
              D.ti  Busetti Rosa; Zambon Matteo (Ferne)
 
DOMENICA – XXX del Tempo Ordinario
11,00   D.ti  Zambon Rina – Del Maschio Tommaso

OFFERTE:  NN € 20 - Battesimo Salatin Pietro  € 130
 
  
SANTA LUCIA
 
DOMENICA – XXX del Tempo Ordinario
10,00 – Def.ti  Tommasi Anna e Primo, Besa Eugenio e Luigi, Fort Maria
 
AVVISI COMUNI 
    
ANNO CATECHISTICO
Presso l’oratorio di Budoia, ogni sabato mattina, all’orario concordato, si tengono gli incontri di catechismo per le classi elementari.
 OTTOBRE MESE MISSIONARIO e DEL ROSARIO
Durante il mese di Ottobre si raccomanda la recita del Santo Rosario in casa.
In chiesa verrà recitato 20 minuti prima delle S. Messe dei giorni feriali.

venerdì 9 ottobre 2020

Domenica, 11 ottobre 2020. Anno 10 n. 46 - XXVIII del Tempo Ordinario (A)

 

Noi dei crocicchi
 
Il profeta Isaia, apre con una parola intensa di speranza per tutti:
 
Egli farà sparire da questa rupe (Gerusalemme)
il velo che copriva tutti i popoli.Eliminerà la morte per sempre;
il mio Signore Dio asciugherà le lacrime sul viso di ognuno;
di sopra a tutto il paese toglierà dal suo popolo la condizione disonorevole.
Il Signore ha parlato. Questo è il nostro Dio! - si griderà in quel giorno (da parte degli altri popoli) -.
In Lui abbiamo sperato ed Egli ci ha salvati!” (Isaia 25,6-10).
Il nostro Dio inghiottirà, consumerà la morte (Giobbe 7,19; Proverbi 21,20).
Rugiada di luci è la tua rugiada
e la terra darà alla luce le ombre” (Isaia 26,19).
La speranza che sorge da Israele è per tutti i popoli e riguarda anche quelli che si ritenevano definitivamente perduti ( Isaia 1-39).
           
Gesù nel tempio rivolge alle autorità un'altra parabola, “le nozze del figlio del re” (Matteo 22,1-14).
 
(Una storia simile, dolcissima, per bambini, l'ha scritta e illustrata Antonella Abbatiello, Marina, oca piccina, ed. La Coccinella. Grazie, Valentina, che ce l'hai fatta conoscere!)
 
Il re ha preparato la festa di nozze per suo figlio. Secondo le usanze, manda i servi a chiamare gli invitati, che già da tempo erano stati informati. Questi non ne vogliono sapere e trattano malissimo i servi del re. Alla fine “egli dice ai suoi servi: andate ai crocicchi delle strade e invitate quanta gente incontrate! I servi uscirono per le strade, raccolsero tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze riuscì gremitissima”.
Il re stesso viene ad accogliere e conoscere gli invitati, ad uno ad uno. Per loro ha provveduto anche il vestito. “L'ha scelto lui per gli invitati di riguardo e anche per gli altri, che non conosceva direttamente, secondo il suo buon gusto”.
C'è anche “un profumo per profumare la testa,ed egli versa a ciascuno una coppa di vino fino a traboccare” (Salmo 24).
Succede che uno dei presenti rifiuti l'abito del re:
L'abito delle nozze è la grazia del battesimo, il cui splendore viene dalla luminosità della fede” (San Cromazio), è la fede in Gesù, una vita che si rinnova avendo in Lui la sorgente.
 
I Cristiani della città di Filippi danno prova della novità di vita prendendosi cura dell'apostolo Paolo in tutte le sue traversie e inviandogli regolarmente del denaro per i suoi viaggi. “Io ho imparato a bastare a me stesso – scrive a conclusione della lettera – so vivere in miseria e vivere in abbondanza, a tutto riesco nella persona di Chi mi rende capace”. Ma sono certo che “il mio Dio soddisferà pienamente ogni vostra necessità con quella sua ricchezza splendida nella persona dell'Eletto Gesù.
Salutate ogni “privilegiato”.  Saluti dai fratelli che sono con me.
Quella dimostrazione d'amore che è il Signore Gesù accompagni il vostro Spirito” (Filippesi 4,10-23).
 
(Commento alle Letture del diac. Silvano Scarpat)

Sante Messe dal 12  al 18 ottobre

A  BUDOIA
 
MERCOLEDÌ
9,30 Santa Messa
 
DOMENICA – XXIX del Tempo Ordinario
11,00 –  D.ti  Puppin Emilo,
              Carlon Redento (Trigesimo)
 
OFFERTE: 
In memoria di Zambon Rita Spader, dalla famiglia  € 180. 
Genitori bambini della I Comunione   €  200

A  DARDAGO
 
MARTEDÌ 
18,00 –   D.ta Bastianello Marcella ordinata da un’amica
              
 SABATO – XXIX del Tempo Ordinario
18,00 –  D.ti  Janna Ettore, Cesira, Santa ed Anna

DOMENICA – XXIX del Tempo Ordinario
11,00 –  S. Messa

OFFERTE:  NN 10, NN 10, NN 15

A  SANTA LUCIA

GIOVEDÌ
18,00 – Santa Messa

DOMENICA – XXIX del Tempo Ordinario
10,00Def.ti  Serafin Dora, Marcuz Attilio, Cosmo Celestina, 
             Fort Eligio (anniversario), Colussi Mario e Franca

 12,30 Battesimo di Aiace Beltramello (Chiesetta al colle)
 

AVVISI COMUNI

GIORNATA MISSIONARIA
Domenica prossima, 18 ottobre, celebreremo nelle tre parrocchie la Giornata Missionaria.  Le offerte raccolte durante le S. Messe saranno devolute al Ufficio Missionario Diocesano.
 
ANNO CATECHISTICO
Questa settimana inizia l’anno catechistico. Presso l’oratorio di Budoia, da sabato prossimo 17 Ottobre, dalle 11 alle 12, si terranno gli incontri di catechismo per le classi elementari.
 
OTTOBRE MESE MISSIONARIO e DEL ROSARIO
Durante il mese di Ottobre si raccomanda la recita del Santo Rosario in casa.
In chiesa verrà recitato 20 minuti prima delle S. Messe dei giorni feriali.

venerdì 2 ottobre 2020

Domenica, 4 ottobre 2020. Anno 10 n. 44 - XXVII del Tempo Ordinario (A)

 


O Dio, sorgente di ogni bene*

Le letture di questa domenica sono prevalentemente da tempo di Passione, con splendidi squarci di sereno del mattino di Pasqua.

Quando la processione del Venerdì Santo scendeva verso Sotto-colle, nel silenzio della notte, mio padre intonava il Popule meus, insieme grido e lamento, la melodia antica come le montagne: “O popolo mio, che male ti ho fatto? che dolore ti ho dato? Rispondimi” (Michea 6,3). Il Signore, il Figlio di Dio crocifisso interpella, rimprovera il suo popolo. Anche la luna si fermava, sgomenta, ad ascoltare.
“Canterò per il mio Amato il mio canto d'amore per la sua vigna  - dice il profeta -.
“ Il mio Amato possedeva una vigna sopra un fertile colle.
Egli l'aveva vangata e ripulita dalle pietre e vi aveva piantato vitigni scelti;  aveva costruito un muro, una torre e scavato un tino.
Sperava da lei uva vermiglia ma fece uva agresta” (Isaia 5,1-7).
La vite che strappasti dall'Egitto
scacciavi i popoli per trapiantarla;
facevi il vuoto davanti a lei
per fare che le sue radici invadessero la terra.
Copriva i monti con la sua ombra,
stendeva i pampini fino al mare
e i suoi tralci fino al fiume Eufrate”
Gesù, nel tempio, riprende questi motivi della Scrittura Sacra per rivolgere un'altra parabola di rimprovero alla classe dirigente di Israele.
Un proprietario terriero affida la sua vigna ai mezzadri. Quando è vicina l'epoca dei raccolti manda i suoi servi a riscuotere la parte convenuta. Ma i mezzadri non intendono ragione: vogliono diventare padroni della vigna.
“Alla fine mandò il proprio figlio, pensando: Avranno riguardo per questo figlio mio!”. Qui la parabola si trasforma in allegoria. Il vertice del rimprovero è in una parola che è anche profezia e speranza: “Il Regno di Dio vi sarà tolto per essere dato ad un popolo che ne produca i frutti” (Matteo 21,33-43). La parola usata qui per 'popolo' di solito indica le altre nazionalità rispetto ad Israele, i 'gojim', secondo la promessa fatta ad Abramo: “In te si diranno benedette tutte le famiglie della terra” (Genesi 12,3; 18,18).
Ad una porzione di questo popolo, di questa vigna di uva vermiglia – a Filippi di Macedonia, al di là del mare, alle porte dell'Oriente – scrive San Paolo:
“Gioite nella persona del Signore, sempre. Il vostro atteggiamento comprensivo sia conosciuto da tutti. Il Signore è vicino, perciò non vi angustiate più per nulla ma in ogni occasione le vostre richieste siano espresse con semplicità innanzi a Dio -
Egli esaudisce le nostre preghiere al di là di ogni desiderio
e aggiunge quello che la preghiera  non osa sperare (Colletta) .
Ciò che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, ciò che è virtù e merita lode, le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e visto in me, mettetele in pratica, fratelli!” (Filippesi 4,4-9).
* Commento alle Letture del diac. Silvano Scarpat.

Sante Messe dal 5  all’11 ottobre

A  BUDOIA

MERCOLEDÌ
9,30 – Santa Messa

DOMENICA – XXVIII del Tempo Ordinario
11,00    Del Maschio Aldo, Carlon Osvaldo “Moro” ord. dalla famiglia, Zambon Marco,  
              Famiglia Santin Domenico

OFFERTE: 

A  DARDAGO

MARTEDÌ 
18,00 –   D.ti  Petozzi Jolanda,
               Clara Zambon ordin. da Ianna Alberto Theco. 

SABATO – DEDICAZIONE DELLA CHIESA (A.D. 1823)
18,00 –  D.ti  Grassi  Giovanni, Angelina e Maurizio;
              Bastianello  Attilio, Angela, Giannina ed Ezio
              Zambon Antonio e Bocus Ermellina.

DOMENICA – XXVIII del Tempo Ordinario
11,00 –  Messa di Prima Comunione

OFFERTE:  NN 10, NN 10, NN 10

SANTA LUCIA

GIOVEDÌ
18,00Santa Messa

DOMENICA - XXVIII del Tempo Ordinario
10,00Def.ti  Besa Vincenzo e Fort Eligio

                                            AVVISI COMUNI

OTTOBRE MESE MISSIONARIO e DEL ROSARIO
Durante il mese di Ottobre si raccomanda la recita del Santo Rosario in casa.
In chiesa verrà recitato 20 minuti prima delle S. Messe dei giorni feriali.

Messa di Prima Comunione a Dardago (Domenica 11 ottobre)

Perdurando l'obbligo di mantenere le distanze  durante le celebrazioni religiose in chiesa, invitiamo i fedeli che non hanno legami di parentela o di stretta amicizia con i neo comunicandi, di partecipare alla messa prefestiva di Sabato.