Un
nome nuovo
Pietro
ha lasciato Gerusalemme. Non c’è più Giovanni con lui. Va a far visita ai
gruppi di credenti della Giudea, da Lidda fino a Giaffa, il porto più vicino a
Gerusalemme. Qui rimase parecchi giorni, ospite in una casa sulla riva del
mare.
Da
Cesarea lo mandò a cercare Cornelio, centurione della coorte Italica. Cesarea
era la sede del Procuratore romano: i giudei vi coesistevano a fatica con gli
occupanti e il clima era costantemente teso.
Cornelio
era un uomo generoso, stimato e pregava Dio assiduamente. Ma non era ebreo.
Pietro si lascia convertire ai progetti di Dio: viene a Cesarea con alcuni fratelli, entra in casa di Cornelio, parla loro di Gesù e ordina che vengano battezzati, poiché aveva riconosciuto che su loro era sceso lo Spirito Santo: un’affinità spirituale, una profonda consonanza.
Il cammino di Gesù salvatore
varca i confini.
“In
verità comprendo che Dio non è parziale ma, in ogni popolo, chi lo onora e
opera secondo giustizia è a Lui accetto. Gesù è il Signore di tutti. Questa è
la parola che Dio ha inviato ai figli d’Israele”: così disse Pietro.
Lo
Spirito Santo l’aveva preceduto. Gli eventi che seguiranno sono il compimento
di una promessa antica. Si apre un orizzonte senza confini (Atti degli Apostoli
10).
Un
cantico nuovo cantate al Signore perché ha compiuto cose mirabili: fin dove
arriva il mondo si è veduta la salvezza del nostro Dio (Salmo 97/98).
Gesù continua a parlare, nella notte; i discepoli ascoltano in silenzio: “Come il Padre mi ha amato, così anch’io ho amato voi: dimorate in questo mio amore “. Gesù vive nell’amore del Padre, di cui ha compiuto l’opera. Questa è la sua gioia, che comunica a coloro che si affidano a Lui. La gioia è il risultato della comunione tra Gesù e i suoi, un cammino di relazione. Lo scopo della missione di Gesù è la nostra piena felicità. Egli collega la pienezza di gioia alla preghiera: “perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda”.
“Ora
vi considero amici”: è il momento della definitiva chiarezza della rivelazione,
in cui Gesù parla apertamente del Padre. I discepoli sono gli amici che
condividono la gioia del Maestro. Con la sua amicizia, l’amore più grande, Gesù
ci consegna lo stesso amore che il Padre ha per lui. Amici è il nome nuovo, un
nuovo atto di creazione (Giovanni 15,9-17).
Giovanni
scrive nella terza parte, l’ultima del suo Messaggio: L’amore è da Dio, tutto
parte da lì. Dio ci ha amati per primo. Il Figlio e il Padre non sono lontani.
Chi
non ama non ha ancora conosciuto niente di Dio, perché Dio è amore. Se ci
amiamo l’un l’altro, Dio dimora in noi e l’amore di Lui è arrivato a compimento
in noi. L’amore fraterno è segno che partecipiamo al sentire di Dio per noi, è
la realtà in cui lo stesso Dio invisibile si fa sperimentabile e Dio stesso si
fa nostro maestro. L’amore rivela il segreto e l’intimità della vita divina, la
Trinità.
BUDOIA
Capitello “S. Antonio” via Dei Maschi ore 20
11,00 Def.
ti Carlon, Barbot e Zambon
Offerte pro Oratorio
Famiglie Zanotto € 50, Petcu € 30,
Bottos € 40
DARDAGO
MARTEDI 7 Maggio
18,00 Def. Busetti Anna Maria Ved.
Madorno
Santa Messa
GIOVEDI 9 Maggio Rosario ai capitelli - Capitello Via Solvela ore 20
SABATO 11 Maggio – Ascensione del Signore
18,00 Anniversario Def.to Poletti
Marco
Durante la S. Messa: Battesimo di Petretti Lavinia
SANTA LUCIA
9,45 Def. ti Gislon Paolo, Zammatio Lea,
Soldà
Bruna, Pastorutti Claudia e Lorenzo
Durante il mese di Maggio, è tradizione recitare il Santo Rosario presso i capitelli dei nostri paesi.
L’orario e la località per la settimana corrente sono elencati ed evidenziati, negli avvisi delle singole parrocchie