sabato 26 novembre 2022

Domenica, 27 Novembre 2022 Anno 13 n. 1 - I di Avvento (A)



Signore nostro, vieni!

Nel Vangelo secondo Matteo, il primo grande discorso di Gesù, il discorso della montagna, inizia con le  beatitudini: nove volte, “beati!
L’ultimo (Matteo 23-25) inizia, all’interno del tempio di Gerusalemme, con sette “guai a voi!” E’ l’estremo pressante appello rivolto alle autorità religiose perché si convertano: “Guide cieche, ecco! questa vostra Casa vi è lasciata vuota”.
Subito Gesù esce dal tempio e, fermatosi a breve distanza, sul monte degli Olivi, apre il cuore dei discepoli al modo e alle circostanze in cui Egli si rivelerà compiutamente nella sua natura di Messia.
Gesù fa ricorso, per l’occasione, al linguaggio apocalittico, presente in alcuni profeti – particolarmente nel libro di Daniele - , un genere allora molto seguito. Lo utilizza per preparare i discepoli ad una sua possibile fine violenta. “Come furono i giorni di Noé, così sarà la venuta, la presenza di questo figlio d’uomo”: l’affermarsi di Gesù come Messia, l’Eletto, nella sconfitta. Ma da ciò, paradossalmente, viene al mondo la Vita.
Perciò state svegli, perché non sapete in che giorno viene il vostro Signore”. L’accortezza e la vigilanza del discepolo è nel cogliere la Presenza del Figlio di Dio in questo figlio d’uomo che subisce l’umiliazione della croce: la rivelazione del Messia nel suo massimo potere.
Per i discepoli si tratterà ancora di una chiamata personale – “di due persone, in quel momento, una viene presa sotto braccio e l’altra lasciata stare” – a godere già fin d’ora dell’assaggio del Regno (Matteo 24,37-44).
Scrive S. Paolo ai cristiani di Roma (13,11-14):
E’ già ora per voi di destarvi dal sonno, perché adesso quella vostra salvezza è più vicina di quando incominciammo ad avere la fede. Il giorno è ormai vicino, è vicina la luce: il criterio della bellezza domina la vita del cristiano, come fu per S. Agostino che, proprio grazie a queste parole, fu conquistato dall’ Amore.
Gesù è la bellezza che illumina e attrae. Lo stringersi a Lui, sempre di più, è luce che continuamente si accende, vita che perennemente incomincia, vita d’amore che produce azioni belle, azioni luminose.
Rivestitevi del Signore Gesù”, del suo splendore.
Isaia è il profeta dell’ Avvento perché vede lontano: seppe credere nel Signore ad occhi chiusi ed affidarsi a Lui. Credere in ebraico viene da una radice che significa solidità, resistenza.
La parola che Isaia, figlio di Amoz, vide riguardo a Gerusalemme
popoli saliranno in pellegrinaggio al tempio del Signore, che è in Gerusalemme, in segno di riconoscenza: troveranno la parola di Dio come guida.
E diventano falci
le loro spade spezzate
le lance diventano roncole.
Più non si impara la guerra.
Saranno gli altri popoli ad invitare anche Israele alla conversione:
Oh casa di Giacobbe vieni!
Camminiamo nella luce del Signore.
 
S. Messe daL  28 NOV.  al  4  DICEMBRE 2022 

BUDOIA
 
 
MERCOLEDÌ – 30  Novembre
9.30 -  Def.ti Angelin e Carlon Marina
 
DOMENICA – 4 Dicembre -  II di Avvento
11,00 -  Def.ti Puppin Alba e Rizzo Albano
   
OFFERTE  pro chiesa € 10,  pro Oratorio € 40 Fam.Fedrigo

DARDAGO
 
MARTEDÌ  – 29 Novembre
17, 00 – D.ti Famigliari di Zambon Bruna (Thampela),
 
SABATO – 3 DicembreII di Avvento
18,00   D.ti  Ianna Alfredo, Angela e Chiara
                     Basso Paolo, Filippo e Cunegonda
 
OFFERTE  Per  Chiesa in occasione del funerale
di Zambon Ugo dalla famiglia  € 180
 
 SANTA LUCIA
 
GIOVEDÌ – 1 Dicembre
17,00 –  Santa  Messa    
 
DOMENICA – 4 Dicembre -  II di Avvento
9,45 – Def. Brambilla Renzo e Anime purganti


sabato 19 novembre 2022

Domenica 20 Novembre 2022 - Anno 12 n. 52 XXXIV del Tempo Ordinario (C)

 


Gesù, ricordati di me

 
Quando Samuele lo andò a cercare per consacrarlo re al posto di Saul, Davide camminava davanti alle pecore, beveva alla sorgente di Betlemme, era abile nel tirar sassi con la fionda e nel suonare la cetra.
Divenne un uomo avveduto e coraggioso: la forza gli deriva dal sapersi eletto dal Signore. E al Signore rimase fedele, nella buona e nella cattiva sorte.
Dopo la morte di Saul, si trasferì a Hebron, nella tribù di Giuda: dove sono sepolti i Patriarchi: e le tribù del sud lo scelsero come re.
Qualche tempo dopo, gli anziani delle tribù del nord gli proposero di regnare anche su di loro: Davide concluse con loro un patto davanti al Signore ed essi lo consacrarono re d’Israele (II Libro di Samuele 5,1-3).
Poi Davide conquistò una città dei Gebusèi, nel territorio tra i due gruppi di tribù, Giuda e Israele, posta su un monte (800 metri di altitudine),  Gerusalemme. Vi si stabilì con il seguito, la corte e i mercenari: fu la città di Davide (era circa l’anno mille a.C.). Vi trasferì anche l’Arca santa, che custodiva le tavole della Legge: Vengono a te le tribù del Signore, dov’è la Legge d’Israele, vengono a lodare il nome di Dio, dov’è il trono della casa di David! (Salmo 121/122).Questo e molti altri salmi sono attribuiti a Davide. Egli, dopo aver deposto le armi, costruì gli strumenti che suonavano i Levìti e compose gli inni che essi cantavano al Signore.
A Gerusalemme, nei pressi della città, fu crocifisso Gesù, mentre iniziava la Pasqua (Luca 23,33-43). Aveva suscitato nel popolo la speranza del ritorno della legittima regalità, quella di Davide:
Benedetto colui che viene, il Re, nel nome del Signore (19,38). Insieme con Lui furono messi sul patibolo anche due malfattori. Da notare che c’era una scritta, al di sopra di lui: Questo è il re dei Giudei.
Uno del malfattori si rivolge a lui con fiducia chiamandolo per nome: Gesù, ricordati di me…
Egli gli rispose senza esitazione: Oggi stesso sarai insieme con me, in quel delizioso giardino.
“Così tutte le croci di drammi senza titolo, di tragedie senza eroe possono ricevere luce dalla croce del Figlio di Dio. Il mio fratello ‘ladro’, primo cristiano che entra in Paradiso, è colui che mi spalanca davanti gli occhi la salvezza che viene dall’’Amore (E. Masina, Il vangelo secondo gli anonimi). Dio crocifisso, impotente sembra in grado di salvare meglio così: la Croce è l’Arca per un mondo in naufragio. Il succo di tutta la storia è stare con Gesù.
Egli è immagine fedele di questo Dio che è invisibile, primogenito nei confronti di ogni essere creato. E’ il centro vitale di questo corpo, la Chiesa, venuto per primo alla luce dal regno dei morti.
 
S. Messe daL  21  al  27  NOVEMBRE 2022


BUDOIA
 
MERCOLEDÌ – 23  Novembre
9.30 -  D.ti Carlon Adriano e Rosi Leda

DOMENICA – 27 Novembre -  I di Avvento
11,00 Santa Messa in onore di SANT’ANDREA - Patrono
   
OFFERTE  pro chiesa
Bocus Bruna € 40, Battesimo Gallas € 100,
Coscritti  1947 € 100, NN 10  


DARDAGO
 
LUNEDÌ  21 Novembre  - MADONNA DELLA SALUTE
11,00 – D.ti Bastianello Marino, Tranci Sandro,
             Bastianello Vinicio, Zambon Luigia

SABATO – 26 NovembreI di Avvento
18,00 -  D.ti Zambon Pietro e Bruna, Balliana Aldo e Wilgeforte
             Zambon Pietro e Santa Sartorel, Celant Francina,
             Del Maschio Candido, Cardazzo Maria, Coscritti  1952
 
OFFERTE  Per  opere  parrocchiali  
Famiglia Sartorel € 40,
In memoria Zambon Giovanna, la famiglia € 80. 


SANTA LUCIA
 
GIOVEDÌ – 24 Novembre
17,00 –  Santa  Messa    
 
DOMENICA – 27 Novembre -  I di Avvento
9,45 – Def. Pizzinato Angela    

OFFERTE  pro chiesa
Coscritti  1947                                      €  50  
Famigliari  Def. Lucia Fort in Carli  € 110


SANT’ANDREA – PATRONO DI BUDOIA

S. Messa, Domenica 27 novembre, ore 11,00



domenica 13 novembre 2022

Domenica 13 Novembre 2022 Anno 12 n. 51 XXXIII del Tempo Ordinario (C)

 

 Dice il Signore: Io ho sempre progetti di pace
 
Gesù passava le giornate insegnando nel tempio e tutto il popolo si alzava di buon mattino per andare ad ascoltarlo. Certuni gli fanno notare che il tempio non era mai stato così bello come in quegli anni, ornato di ottimi marmi
e doni votivi. Gesù, erede dei grandi profeti, è consapevole che quella è una falsa sicurezza e ha sentore che durerà poco.
Sappiamo che il tempio fu incendiato e distrutto nel 70 d.C., dopo una resistenza e una repressione violentissime, e il sacrificio fu interrotto.
Ma l’attenzione di Gesù è particolarmente rivolta ai suoi, quelli che gli stanno vicino e continueranno la sua missione: “Prima di tutte coteste cose, metteranno le mani su di voi perché portate il mio nome.
Sarà un’occasione ed un’opportunità per rendere testimonianza: “Non preparate prima la vostra difesa: Io darò sapienza al vostro parlare”.
I discepoli incontreranno l’avversione anche dei più vicini, di coloro che condividono la stessa appartenenza di fede: “Eppure nemmeno uno dei vostri capelli andrà perduto. La costanza che avrete vi farà raggiungere il pieno possesso della vostra vita” (Luca 21,5-19).
“E quasi ad ogni battito del mio cuore, cresce in me la certezza: tocca a noi aiutare Te, difendere fino all’aultimo la Tua casa in noi. Non si può essere nelle grinfie di nessuno, se si è nelle Tue braccia, mio Dio” (Etty Hillesum).
San Paolo esorta i suoi di Tessalonica a non lasciarsi distrarre da voci non veritiere riguardo alla fine prossima dell’era presente: “E’ vicino ormai quel momento!”
“Alcuni in mezzo a voi si comportano in maniera disordinata, senza avere alcun lavoro e sempre in agitazione”. San Paolo porta se stesso come esempio: “In mezzo a voi lavorammo con dura fatica, giorno e notte, per non essere di peso
ad alcuno” (II Tessalonicesi 3,7-12). “Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani”. E ricorda le parole del Signore Gesù: “C’è più felicità nel dare che nel prendere”. (Atti 20,34).
“Perché servire Dio, dal momento che questo Dio è assente e non vede? è silenzioso e non parla?” (Malachia 3,13-20). Dio sembra deludere, anche quando realizza quello che aveva promesso. In questo clima di smarrimento sorge Malachia, l’ultimo dei profeti.
Il giorno del Signore, rovente come un forno, già lo viviamo. Il sole di salvezza è già sorto per noi perché giorno per giorno passiamo dalla morte alla vita.
Nelle preoccupazioni, nell’ angoscia per i fratelli, nell’aridità, nelle prove ci avviciniamo, entriamo alla Presenza del Signore, ci affidiamo a Lui: in questo atto l’umanità respira.
 
 
S. Messe daL  14  al  20  NOVEMBRE 2022

BUDOIA
 
 
MERCOLEDÌ – 16  Novembre
9.30 -   D.ta  Basaldella Luigia,
            D.ti   Signora Domenico, Teresa, Luigi, Osvaldo e Bianca
 
DOMENICA – 20 Novembre -  XXXIV del Tempo Ordinario
11,00 – D.ti Carlon Marco ed Enrichetta, Angelin Giuseppe e Lea
            
 
OFFERTE    


DARDAGO
 
MARTEDÌ – 15 Novembre
17,00 - Def. Busnelli Carlo, Def.ti Varela Alessandro, Rodriguez    
            Luisa,  Bastianello Giovanni
 
DOMENICA – 20 NovembreXXXIV del Tempo Ordinario
10.30  - Def.ti Zambon  Bruno e Dina
             Processione con la Madonna della Salute        
 
OFFERTE   Pro chiesa: Da Scout Masci – Sacile  € 30
                                 Opere parrocchiali: Fam. Vettor Antonio  € 30,
                      Zambon Rita in Bastianello € 30,
                      Famiglia Melocco  € 80.

SANTA LUCIA
 
GIOVEDÌ – 17 Novembre
17,00 –  Santa  Messa    
 
DOMENICA – 20 Novembre -  XXXIV del Tempo Ordinario
9,45 – Def.ti  Antoniolli Rosa e Carniel Antonio.

AVVISI


DARDAGO – MADONNA DELLA SALUTE



La Santa Messa con la processione della Statua della Madonna della Salute
viene anticipata a:

DOMENICA  20 NOVEMBRE ALLE ORE 10.30 
 
Una Santa Messa viene celebrata anche LUNEDI’
21 Novembre alle ore 11,00.


domenica 6 novembre 2022

Domenica, 6 Novembre 2022 Anno 12 n. 50 XXXII del Tempo Ordinario (C)

 


Risurrezione significa che l’Amore è vita
In Israele la speranza nella risurrezione si è andata affermando a poco a poco. Si è consolidata in particolare in quel periodo tragico che fu la persecuzione scatenata dal re Antioco IV (175-164 a.C.). Egli volle imporre anche agli ebrei le usanze greche: vietò la circoncisione, distrusse i rotoli delle Scritture Sacre, abolì le feste, profanò il tempio di Gerusalemme e l’altare. C’è chi si oppose, a costo della vita, tra cui sette fratelli e la loro madre (Maccabei).

Li sostiene la fede nel Dio vivente: ”E’ bello attendere da Dio l’adempimento delle speranze di essere da Lui risuscitati”. “Il Creatore dell’universo, per la sua misericordia, vi restituirà di nuovo il respiro e la vita” (parole della madre).

Il martirio di questa famiglia ebbe luogo probabilmente ad Antiochia di Siria, dove una sinagoga ne conservava il ricordo. Dalla Riconsacrazione del tempio di Gerusalemme (164 a.C.) ha origine la festa gioiosa di Hanukkah, all’inizio dell’inverno. Gesù si trova nel tempio, ad insegnare: tutto il popolo pende dalle sue labbra, mentre le classi dirigenti cercano di coglierlo in fallo.

La discussione più originale e delicata è suscitata da una domanda dei sadducei (Luca 20,27-40). Questi erano la nobiltà sacerdotale, occupavano un posto preminente nel sinedrio; ma non erano ben visti dalla gente. Si attenevano alla legge di Mosé, che tendevano ad osservare alla lettera; meno ai profeti e agli altri libri, Erano scettici riguardo alla risurrezione: la sopravvivenza dopo la morte è garantita dall’istituzione del matrimonio e dai figli. Pongono a Gesù una vera domanda: “chi si sposa più volte, alla risurrezione, di chi sarà il congiunto?”

Gesù non umilia i sadducei, e neppure svaluta il matrimonio. Meritava un grande insegnamento, al cuore della fede. Nella risposta fa riferimento direttamente al Padre, tanto più trovandosi nel tempio, nella Sua casa: Dio è il Vivente e vuole la vita delle sue creature. Risurrezione è più che immortalità, è libero dono che uomo e donna ricevono nella loro totalità di anima e corpo: “Saranno uguali agli Angeli e simili alle stelle” (Enoc etiopico). “E poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio”.

Nel roveto Egli non disse a Mosé: “Io fui il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe; ma Io sono. Non è il Dio dei morti, ma dei viventi, perché tutti vivono per Lui. E’ ancor più bello di quanto possiamo immaginare: siamo introdotti nella gioia dell’intimità di Dio, come suo Figlio. Ma io avrò del tuo Volto meritato la visione,al risveglio mi sazierò del Tuo splendore (Salmo 16/17).

 La risurrezione è qualcosa che si inizia ad avere già in questa vita: noi dobbiamo sempre ringraziare Dio pensando a voi, fratelli, prediletti dal Signore – scrive S. Paolo a quelli di Tessalonica, giunti da poco alla fede – perché Iddio si è scelto voi come primizia, vi ha chiamati, per mezzo di questo nostro vangelo, ad essere splendida proprietà riservata del Signore nostro Gesù. Iddio nostro Padre con un gesto di grande amore ci ha recato una protezione che non verrà mai meno e una speranza bella.

Che altro ? Pregate, fratelli, per noi, perché la parola del Signore continui ad espandersi ed acquisti forza: Egli è degno di fiducia (II Tessalonicesi, 2,13-3,2).

S. Messe daL  7  al  13  NOVEMBRE 2022

 BUDOIA

 MERCOLEDÌ – 9  Novembre
9.30 -   D.ti  Alfier Assunta,
            D.ti Besa  Bragagnolo
 
DOMENICA – 13 Novembre -  XXXIII del Tempo Ordinario
11,00 – Per la comunità
 
OFFERTE   Pro chiesa: Coscritti 1947  € 50
                                 D.ti Besa Bragagnolo € 40
                      Pro Missioni  € 250,
 
DARDAGO
 
MARTEDÌ – 8 Novembre
17,00 - Def.ti Famiglia Melocco Pietro
 
VENERDÌ – 11 Novembre – Messa a San Martino
15,00 - Def. Zambon Marco Tunio
 
20,30 – Incontro Mariano (vedi nota)
 
SABATO – 12 NovembreXXXIII del Tempo Ordinario
18,00  - Def.ti Fam. Bocus Guerrino. Def.ti Fam. Moreschi
             Lorenzo, Lucia e Michele
 
OFFERTE   Pro chiesa: Coscritti 1947  € 50
                                 Opere parrocchiali: NN  €30, NN  €40, NN  €10
                      Ianna Mariuccia  €80.

SANTA LUCIA

GIOVEDÌ – 10 Novembre
17,00 –  Santa  Messa    
 
DOMENICA – 13  Novembre - XXXIII del Tempo Ordinario 
9,45   –  Def.ti Pierantonio, Qualiano Elisa,
              Carli  Andrea e Giuseppina
17,00 –  Santa  Messa    
 
DOMENICA – 13  Novembre - XXXIII del Tempo Ordinario 
9,45   –  Def.ti Pierantonio, Qualiano Elisa,
              Carli  Andrea e Giuseppina
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VENERDÌ 11, SAN MARTINO
alle ore 15,00, nella chiesetta dedicata al Santo, si terrà la tradizionale  Santa Messa comunitaria.
Seguirà una castagnata.

***

Venerdì 11 presso la chiesa di Dardago, alle ore 20,30 
incontro Mariano di preghiera.
·       Recita  del Santo Rosario
·       Adorazione del SANTISSIMO
 
Saranno a disposizione dei sacerdoti per le confessioni

 

venerdì 28 ottobre 2022

 


Domenica,  30 Ottobre 2022  Anno 12 n. 49

XXXI del Tempo Ordinario (C)


 Le rose di Gerico

Il Libro della Sapienza è scritto in greco ad Alessandria d’Egitto, la più grande comunità ebraica della diaspora. E’ rivolto ai giovani, perché non perdano la loro identità, più preziosa dell’Ellenismo. 
Siamo durante l’impero di Ottaviano Augusto. La vicenda di Gesù sta per iniziare.
Il mondo intero di fronte a Te, Signore,
è come una goccia di rugiada che cade al mattino sul prato.
Hai compassione di tutti, perché puoi tutto, e chiudi gli occhi sulle colpe degli uomini, affinché si pentano. Tu ami tutto ciò che esiste e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai create, Signore, che ami la vita.
Per questo Tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano
perché, messa da parte ogni malizia, credano in Te, Signore.
Gerico è l’ultima sosta prima della salita che porta a Gerusalemme, attraverso il deserto. E’ un’oasi, ricca di acque e di vegetazione. Nella città circolava un discreto capitale: era luogo di dogana per le merci provenienti dall’Oriente, l’ideale per gli appaltatori del dazio. Questi erano ebrei e tradivano due volte il loro popolo:  prima di tutto perché lo depredavano e poi perché consegnavano il denaro ai romani.
 Zaccheo era un dirigente degli appaltatori del dazio e per di più personalmente ricco, una persona autorevole nel loro rango.
Voleva vedere Gesù ad ogni costo, e misurarsi con Lui…
Stava così rimuginando quella specie di sfida, quando Gesù apparve al fondo della strada e, fin da laggiù, cominciò a guardarlo: “Zaccheo, scendi  che voglio venire a casa tua”.
Gesù non pone condizioni, viene per stabilire un rapporto di ospitalità duratura. L’ospitalità non è mai occasionale. Zaccheo 
spalancò le finestre e disse: “Dò metà delle mie sostanze; e, se qualcuno ho derubato, gli restituisco quattro volte”.
Scese lui stesso in cantina a scegliere le bottiglie più pregiate e andò in giardino a cogliere fiori e frutti.
Gesù lo riconduce a quella casa che aveva lasciato per cercarlo.
“Che dolce cena fu quella, Signore! Tu ti lasciasti lavare i piedi e profumare il capo secondo l’uso e l’amore di Zaccheo.
Mangiasti i dolci e bevesti il vino vecchio.(A. Zarri).
E’ vero che tutti mormoravano, i discepoli, la folla, gli avversari. Ma Gesù disse – ed è il cuore del Vangelo -: “Oggi per questa famiglia è venuta la salvezza, perché questo figlio d’uomo – Gesù – è venuto a cercare e salvare ciò che era perduto”.       
 
S. Paolo dagli inizi: si trova a Corinto: Lo raggiungono Silvano e Timoteo: assieme scrivono alla comunità di Tessalonica.
Preghiamo sempre per voi, perché il nostro Dio vi faccia degni di questa chiamata, così che la realtà del Signore nostro Gesù divenga risplendente in mezzo a voi – e voi nella persona di Lui!”
C’era stato un fraintendimento riguardo alla venuta del Signore. S. Paolo scrive questo secondo messaggio, a poca distanza dal primo, come un chiarimento: Dio è all’opera nel nostro mondo e, per mezzo della grazia di Gesù, è sempre attento a favorire il sorgere di ogni iniziativa buona.

S. Messe daL 31 ott. al  6  NOVEMBRE 2022

BUDOIA
 
MARTEDÌ – I Novembre – Tutti i Santi
15,00 – Santa Messa in Cimitero con Benedizione delle tombe
18,00 -  In chiesa recita del Santo Rosario
 
MERCOLEDÌ – 2  Novembre
9.30 -  In chiesa  D.ti  Benefattori della Parrocchia
 
DOMENICA – 6 Novembre -  XXXII del Tempo Ordinario
11,00 – D.ti  Angelin Carlon; Del Zotto Luigi e Adele
 

DARDAGO
 
MARTEDÌ – I Novembre – Tutti i Santi
15,00 – Santa Messa in Cimitero con Benedizione delle tombe
          - Def.ti Bocus Valentino e Ianna Ofelia
                        Sinesi Antonio e Bocus Tea, Ianna Gino e Ianna Paolo
             Def.    Poletti Marco
 
MERCOLEDÌ – 2 Novembre – Fedeli Defunti
17,00 – In Chiesa
             Santa Messa per tutti i fedeli defunti
 
SABATO – 5 NovembreXXXII del Tempo Ordinario
18,00  -        Def.ti Busnelli Carlo, Bocus Luciano, Ianna Angelo
                    Carlon Vincenza, Sandrin Emilio e Battistuzzi Lucia.
                    Vettor Ovidio, Busetti Santina,
                    Zambon Achille, Bastianello Lidia


SANTA LUCIA
 
MARTEDÌ – I Novembre – Tutti i Santi
11,00 – Santa Messa in Cimitero con Benedizione delle tombe
             Def.ti Don Nilo e Lido Carniel
 
MERCOLEDÌ – 2 Novembre – Fedeli Defunti
16,00In Chiesa
             Santa Messa per tutti i fedeli defunti
             Def.ta Bragaggia Antonia
 
DOMENICA – 6 Novembre - XXXII del Tempo Ordinario 
9,45   –  Def.ti Don Elio Besa, Lavezzari Pierluigi, Fort Mario,
              Busetti Angela, Fort Lucia.       
 

AVVISI COMUNI

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FESTA DELL’UNITA’ D’ITALIA
GIORNATA DELLE FORZE ARMATE
 
Venerdì 4 novembre, ore 11,30 a Budoia,
cerimonia per la festa dell’Unità d’Italia e per la
Giornata  delle Forze Armate:
 
Alzabandiera e Inno Nazionale
Benedizione e deposizione  corona d’alloro al Monumento
Discorso ufficiale del Sindaco di Budoia dott. Ivo Angelin.
 
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venerdì 21 ottobre 2022

Domenica, 23 Ottobre 2022 Anno 12 n. 48 XXX del Tempo Ordinario (C)

 


Al sorgere delle stelle

 Un giovane ebreo nell’anno 132 a.C. si reca in Egitto a far visita alla comunità ebraica di Alessandria. Ha con sé un libro scritto dal nonno, Jesus Ben Sirac, e decide di tradurlo in greco, la lingua parlata dagli eberei nel mondo ellenistico.
E’ un libro dedicato ai giovani, un esmplare di educazione, per quelli che sono in diaspora e desiderano imparare, disposti a vivere in modo conforme alla Legge:
“Colui che onora Dio con tutto il cuore, verrà accolto da Lui
e il suo grido raggiunge le nubi.
Il grido del povero penetra le nubi e non si placa finché non sia arrivato, non desiste finché Dio non sia intervenuto e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito il Diritto”.

Il soggetto della preghiera è l’Israele oppresso, perseguitato. Il povero, il giusto è l’ebreo della diàspora, che soffre ogni tipo di umiliazioni:
Dio certo non tarderà, né si farà aspettare” (Siracide 25,12-19).
Nel cammino verso Gerusalemme, la via della nostra vita in pienezza, viene riferita un’altra parabola di Gesù sulla preghiera, che invita ad allargare  la prospettiva (Luca 18,9-14).
Un fariseo e un pubblicano – un appaltatore del dazio – sono colti in un momento significativo: nel tempio, a pregare.
Il fariseo è l’uomo giusto, il modello di una religiosità seria e coerente. L’appaltatore del dazio, invece, calpestava i Comandamenti, arricchendosi in modo illegale.
Il fariseo, oltre al digiuno prescritto, digiunava due volte alla settimana per le colpe commesse dal popolo: è preoccupato per l’onore di Dio. Nella sua lunga preghiera a mezza voce, ha detto già tutto, anticipando anche la preghiera del pubblicano.
Questi, come disse Gesù, non moltiplica vane parole: “Dio, sii benevolo con me, perché sono colpevole”. Può essere per lui l’inizio di un cammino di conversione.
E’ il pubblicano la figura centrale del racconto, quella che interessa veramente a Gesù. Il confronto con le colpe degli altri, per quanto vere esse siano, non ci avvicina a Dio.
            S. Paolo è dovuto tornare a Roma, E’ di nuovo in carcere – duro, questa volta - alle soglie dell’inverno e alle prese con un nuovo processo. Molti dei suoi gli hanno voltato le spalle.
Il messaggio a Timoteo come la vita terrena di Paolo, va verso la conclusione:
Mi attende il trionfo: me lo darà, come compenso, il Signore, e non a me soltanto ma anche a tutti coloro che hanno sognato di veder apparire il suo Volto.
Datti premura di venire da me abbastanza presto.
Il mantello pesante, quando vieni, portalo; e anche i libri, soprattutto le pergamene per scrivere.
Il Signore è stato al mio fianco e mi ha infuso vigore e così per opera mia quella proclamazione ha raggiunto tutte le altre nazionalità.
Datti premura di venire prima dell’inverno.
Il Signore accompagni il tuo spirito.
Quel grande amore vi accompagni” (II Timoteo 4,6-22).

S. Messe daL 24  al  30  OTTOBRE 2022

BUDOIA
 
MERCOLEDÌ –26  Ottobre
9.30 -  D.ti Del Maschio Santina, Zambon Giomaria,
                  Zambon  Gianni
 
DOMENICA – 30 Ottobre -  XXXI del Tempo Ordinario
11,00 – Anniv. Carlon Valentino, Def. Angelin Giovanni
 

DARDAGO                
 
MARTEDÌ – 25  Ottobre
18,00 – Ann .Busetti Rosa
 
SABATO – 29 Ottobre XXXI del Tempo Ordinario
18,00  - Def.ti Vettor Agostino e Vittoria (Cariola)
                        Zambon Pietro e Bruna, Pasa Laura
                        Balliana Aldo e Wilgeforte
 
OFFERTE   
Per opere parr:  NN € 20,  NN € 30
Battesimo Michilin Nicolò        € 50


SANTA LUCIA
 
GIOVEDI –  27 Ottobre
18,00  Santa Messa
 
DOMENICA – 30 Ottobre - XXXI del Tempo Ordinario 
9,45    Def.ti Soldà Bruna, Pastorutti Claudia e Lorenzo,
                        Fort Antonio, Arcicasa Maddalena

AVVISI COMUNI

EMERGENZA  PROFUGHI   DALL’UCRANIA

Chi desidera offrire donazioni in denaro - che saranno utilizzate a livello locale per l’accoglienza dei rifugiati nei nostri paesi - può fare un bonifico sull’apposito conto bancario intestato alla

 

Parrocchia Santa Maria Maggiore - Dardago, codice IBAN:

Parrocchia Santa Maria Maggiore - Dardago, codice IBAN:

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Per offerte dall’estero indicare anche il codice BIC BPPNIT2P004


Il parroco è a disposizione per colloqui, prima e dopo le celebrazioni eucaristiche:

Martedì      a DARDAGO dalle 17,30 alle 19,00

Mercoledì   a BUDOIA dalle 9,00 alle 10,30

Giovedì       a SANTA LUCIA dalle 17,30 alle 19,30

venerdì 14 ottobre 2022

Domenica, 16 Ottobre 2022 Anno 12 n. 47 XXIX del Tempo Ordinario (C)

 


Domenica,  16 Ottobre 2022  Anno 12 n. 47
XXIX del Tempo Ordinario (C)

Disse una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai. Molte volte ci siamo stancati! Le preghiere si alzavano in volo dal cuore, come colombe dall'arca del diluvio, e nessuna tornava indietro a portare una risposta. E mi sono chiesto molte volte: ma Dio esaudisce le nostre preghiere, si o no?

Bonhoeffer risponde: «Dio esaudisce sempre, ma non le nostre richieste, bensì le sue promesse». Pregate sempre... Pregare non equivale a dire preghiere. Mi sono sempre sentito inadeguato di fronte alle preghiere prolungate. E anche un pochino colpevole. Per la stanchezza e le distrazioni che aumentano in proporzione alla durata. Finché ho letto, nei Padri del deserto, che Evagrio il Pontico diceva: «Non compiacerti nel numero dei salmi che hai recitato: esso getta un velo sul tuo cuore. Vale di più una sola parola nell'intimità, che mille stando lontano».

Perché pregare è come voler bene. C'è sempre tempo per voler bene; se ami qualcuno, lo ami sempre.

«Il desiderio prega sempre, anche se la lingua tace. Se tu desideri sempre, tu preghi sempre» (S. Agostino). Quando uno ha Dio dentro, non occorre che stia sempre a pensarci. La donna incinta, anche se il pensiero non va in continuazione al bimbo che vive in lei, lo ama sempre, e diventa sempre più madre, ad ogni battito del cuore. Davanti a Dio non conta la quantità, ma la verità: mille anni sono come un giorno, gli spiccioli della vedova più delle offerte dei ricchi. Perché dentro c'è tutto il suo dolore, e la sua speranza.

Gesù ha una predilezione particolare per le donne sole: rappresentano la categoria biblica dei senza difesa, vedove orfani forestieri, i difesi da Dio. E oggi ci porta a scuola di preghiera da una vedova, una bella figura di donna, fragile e indomita, che ha subìto ingiustizia ma non cede al sopruso. E traduce bene la parola di Gesù: senza stancarsi mai. Verbo di lotta, di guerra: senza arrendersi. Certo che ci si stanca, che pregare stanca, che Dio stanca: il suo silenzio stanca. Ma tu non cedere, non lasciarti cadere le braccia. Nonostante il ritardo: il nostro compito non è interrogarci sul ritardo del sole, ma forzare l'aurora, come lei, la piccola vedova.

Una donna che non tace ci rivela che la preghiera è un “no” gridato al “così vanno le cose”, è come il primo vagito di una storia nuova che nasce.

Perché pregare? È come chiedere: perché respirare? Per vivere! «Io prego perché vivo e vivo perché prego» (R. Guardini).

S. Messe daL 17 al  23 OTTOBRE 2022


BUDOIA

MERCOLEDÌ –19  Ottobre
9.30 -  Santa Messa
 DOMENICA – 23 Ottobre -  XXX del Tempo Ordinario
11,00 – Def.ti  Dedor Suela e Def.ti Ariet, Rui Fortunato
 
OFFERTE   Per opere parrocchiali NN € 20
La Pro Loco ha dato un contributo di Euro 100
per l’utilizzo dell’oratorio in occasione della Festa dei Funghi
 

DARDAGO 
 
MARTEDÌ – 18  Ottobre
18,00 – Def.to Ianna Giuseppe Bernardo
 
SABATO – 22 Ottobre XXX del Tempo Ordinario
18,00  - Def.ti Zambon Antonio ed Ermellina (Tarabin)
             Famigliari di Vettor Giovanni (Cariola).
 
OFFERTE   Per opere parrocchiali NN € 20


SANTA LUCIA
 
GIOVEDI –  20 Ottobre
18,00  – Santa Messa
 
DOMENICA – 23 Ottobre - XXX del Tempo Ordinario 
9,45   –  Def.ti Anna e Primo Tommasi;
              Eugenio, Luigi Besa e Maria Fort;
              Colussi Franca e Maria (Anniversario); Fort Enrico e Del Puppo Angela

AVVISI COMUNI

GIOVEDI 20 OTTOBRE  ORE 20,30
Presso l’oratorio di Aviano, incontro con i delegati parrocchiali per il Sinodo

DOMENICA 23 OTTOBRE  ORE 11,00

Presso la chiesa di Budoia, celebrazione di avvio dell’anno pastorale

Il parroco è a disposizione per colloqui, prima e dopo le celebrazioni eucaristiche:

Martedì      a DARDAGO dalle 17,30 alle 19,00
Mercoledì   a BUDOIA dalle 9,00 alle 10,30
Giovedì       a SANTA LUCIA dalle 17,30 alle 10,30